SULLE TRACCE DEGLI ETRUSCHI
Una ciclovia che parte da Spina e arriva a Populonia, lunga oltre 500 chilometri, unisce il mare Adriatico con il Tirreno.
Esistono due percorsi di trekking attraverso l’Appennino tosco-emiliano proposti qualche anno fa che hanno come tema conduttore gli Etruschi:
- il primo, da Artimino a Marzabotto, promosso dall’Associazione sportiva culturale “La via degli Etruschi” di Enzo Giannecchini (www.archeobologna.beniculturali.it/pdf/Via_Etruschi.pdf), ideato per unire gli importanti Musei siti in queste località;
- il secondo, più completo, descritto nel libro La Via etrusca del Ferro, da Spina all’isola d’Elba, di G. Bracci e M. Parlanti (http://laviadelferro.blogspot.com/).
Entrambi i tracciati sono rivolti ad escursionisti a piedi e seguono quella che era la più probabile via commerciale realmente realizzata dagli Etruschi, per unire le aree produttive toscane con il porto adriatico.
Il Gruppo Ciclo-escursionismo del CAI-Sezione di Bologna ha voluto rivedere questi itinerari in funzione della percorribilità ciclistica, sviluppando quindi un progetto che segue solo parzialmente il filone storico.
Si tratta comunque di un percorso che tocca i luoghi più significativi dei passaggi della civiltà etrusca, nell’area padana e toscana settentrionale, e tiene altresì conto della ricchezza museale e della qualità dei reperti e ritrovamenti storici del territorio.
Rispetto alle precedenti vie escursionistiche sullo stesso tema, sono state variate le mete, gli itinerari ed anche il titolo, divenuto “Sulle tracce degli Etruschi, da Spina a Populonia”, proprio ad indicare che non si tratta di una reale antica via etrusca, ma di un viaggio in mountain bike alla ricerca delle tracce di questi nostri antichi progenitori.
BICICLETTA E CULTURA
Il progetto ha preso spunto dall’idea di un socio della Sezione di Bologna che, come tesi di esame per il corso di Istruttore AMI, ha sviluppato un itinerario nel tratto centrale, da Marzabotto ad Artimino, attraversando l’Appennino tosco-emiliano. Successivamente questa idea è stata condivisa con il CAI, recepita e testata sul campo nel maggio 2017, affinché potesse diventare parte di un progetto molto più ampio.
È stato molto facile “innamorarsi” di questo progetto: gli Etruschi sono un popolo che ha lasciato un notevole imprinting nella pianura padana e nell’Italia centrale; ovunque si ritrovano loro tracce e, in un’Italia “dei Cammini”, una ciclovia che unisca alla parte naturalistica anche un’importante valenza storica e culturale, era un’opportunità da non perdere.
L’idea portante è stata quella di associare la mountain bike alla divulgazione dei tesori del nostro passato, per creare una relazione sempre più stretta tra bicicletta, turismo e cultura e per far scoprire anche a coloro che pedalano “senza alzare troppo gli occhi” che si possono percorrere gli stessi sentieri con sguardi e immagini ogni volta diversi, perché si può insegnare ad andare più piano, a voltarsi indietro e che “dalla bici si può anche scendere…”.
IL PROGETTO DELLA CICLOVIA
La ciclovia da Spina a Populonia intende anche risvegliare l’interesse per l’archeologia, proponendo il rilancio dei musei e dei siti archeologici, soprattutto minori, di cui l’Italia è piena. Il percorso si distingue dalle diffusissime vie di pellegrinaggio, che hanno un’impostazione prevalentemente religiosa e naturalistica, puntando l’attenzione maggiormente sugli elementi storico-culturali.
La ciclovia è realizzata tra l’Emilia-Romagna e la Toscana, su terreni senza particolari difficoltà tecniche (solo la parte centrale appenninica è più impegnativa), per un totale di oltre 500 chilometri percorribili in una decina di giorni. Il tracciato, per la conformazione del territorio tecnicamente diverso tra la prima, la seconda e la terza parte, può essere diviso in tre tratti e praticato in tempi diversi e da utenti con diversa tipologia di bicicletta, grazie all’accessibilità in più punti della rete ferroviaria locale.
Si è ritenuto di non realizzare una segnaletica specifica, sia per non appesantire il nostro territorio di ulteriori segni, sia perché non essenziale ai fini dell’orientamento, in quanto il percorso si svolge quasi sempre su viabilità minore e sentieristica CAI già esistente.
In futuro si vorrebbe realizzare anche una cartografia “turistica”, contenente la traccia del percorso con l’indicazione dei siti archeologici, dei musei e degli altri punti di interesse, informazioni sui ristori, pernottamenti e altre notizie utili.
L’auspicio del Gruppo Ciclo-escursionistico del CAI Bologna è che questo percorso possa essere disponibile a tutti coloro che vorranno seguirlo, fornire contributi e suggerimenti per il suo miglioramento, e che possa diventare un motore utile per lo sviluppo del territorio, dando così un senso pieno alla parola ciclo-escursionismo di cui il CAI è promotore.
DUE PAROLE SUL PROGETTO GRAFICO DELL’IMMAGINE
L’immagine creata da Erica Monzali, per la ciclo-escursione nel maggio 2017 “Sulle tracce degli Etruschi”, è frutto di una ricerca nell’arte e nella simbologia etrusca, allo scopo di comunicare l’aspetto storico culturale del percorso.
La rappresentazione grafica è il risultato della fusione di due elementi figurativi: il reperto etrusco di un modello bronzeo di fegato (Fegato di Piacenza, bronzo, I-II secolo a.C., Museo Farnese) e il profilo di un crinale dell’Appennino.
L’immagine richiama il remoto legame che si cela nei luoghi che furono abitati dagli Etruschi e la ciclo-escursione che ne ripercorre le tracce. I colori usati, l’arancione e il nero, richiamano anch’essi dei significati: l’arancione, il colore della ruggine del ferro, metallo forgiato dagli Etruschi, grande virtù tecnica di questo popolo; il nero, il colore che ritroviamo in certi reperti etruschi: il bucchero (un tipo di ceramica dal colore nero) e i principali colori utilizzati per la decorazione delle ceramiche a sfondo chiaro.
RINGRAZIAMENTI
Un sentito ringraziamento va alle Direttrici e ai Direttori del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, del Museo della Civiltà Villanoviana di Castenaso, del Museo Nazionale Etrusco P. Aria e Area archeologica di Kainua a Marzabotto e del Museo Archeologico F. Nicosia di Artiminio, per gli utili suggerimenti forniti e per la cortesia nell’organizzare apposite visite guidate in occasione del passaggio dei ciclisti durante le escursioni di prova degli itinerari.
Grazie anche a tutti gli amici ciclo-escursionisti del CAI Bologna che, partecipando alle gite sociali organizzate nel 2017, 2018 e 2019, hanno consentito di sperimentare concretamente la fattibilità di questa ciclovia.
PER APPROFONDIMENTI
Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
www.archeoferrara.beniculturali.it/
Museo della Civiltà Villanoviana – MUV, Villanova di Castenaso
www.facebook.com/MUV-Museo-della-civilta-Villanoviana-158607187594123/
Museo Civico Archeologico di Bologna
www.museibologna.it/archeologico
Museo Nazionale Etrusco P. Aria e area archeologica di Kainua, Marzabotto
www.polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-etrusco-pompeo-aria-e-area-archeologica-di-kainua
Museo Archeologico F. Nicosia di Artimino (Carmignano)
www.parcoarcheologicocarmignano.it/
Museo Etrusco Guarnacci, Volterra
www.comune.volterra.pi.it/museo-etrusco-guarnacci
Associazione Musei Archeologici della Toscana
www.archeologiatoscana.it
www.ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/parchi-natura2000/aree-protette