10a tappa - Villetta di Monterufoli (Canneto)-Populonia

La tappa è abbastanza lunga ed impegnativa per pendenze e per il tipo di terreno che si incontra sul crinale di Poggio Verdeti e nella salita al Belvedere e richiede, quindi, l’intera giornata. Se si desidera giungere al Golfo di Baratti avendo sufficiente disponibilità di tempo per visitare il parco archeologico, salire al borgo medioevale di Populonia ed, eventualmente, per un rientro in treno in giornata, è opportuno spezzarla pernottando tra Suvereto e Campiglia Marittima. Si potrà così dedicare maggior tempo alla visita di questi bellissimi borghi, lasciando per il giorno successivo il facile percorso verso il mare, che non richiede più di 2-3 ore.

 

Da Villetta di Monterufoli si scende fino ad incrociare la S.P. dei Quattro Comuni e risalire a sinistra verso l’abitato di Canneto, racchiuso entro le mura. Superato il centro storico, all’incrocio con la S.P.329 del Passo Bocca di Valle si svolta a sinistra in direzione Lustignano e Serrazzano (sulla destra l’Osteria del Ghiotto).

Si percorre la S.P.329 per poco più di 3,0 km fino ad incontrare a destra una strada asfaltata che porta ad una centrale geotermica; si svolta e dopo un centinaio di metri si imbocca il sentiero sterrato a sinistra che sale fino ad incrociare una strada bianca, a fianco di grosse tubazioni per lo sfruttamento della geotermia. Si svolta a destra ed al successivo bivio ancora a destra, lasciando le condotte e proseguendo diritti sul crinale di Poggio Badia e Poggio alle Cerrete.

Ignorata la deviazione a destra che scende verso l’agriturismo Le Castellacce, si prosegue sul crinale per Poggio Verdeti e Poggio S. Martino, scendendo poi per strada bianca fino ad incontrare una strada asfaltata su cui si gira a destra in direzione del ponte sul Fiume Cornia.

Subito prima del ponte, si imbocca una cavedagna (poco evidente) a destra che, attraverso i campi e superando un fosso piuttosto inciso (attenzione, bici da sollevare a mano), porta ad una strada bianca in salita, che diviene poi strada comunale asfaltata, passa a fianco della Fattoria Consalvo e, in discesa, raggiunge la SP del Lodano, dove si gira a destra subito prima del ponte sul torrente Massera.

ALTERNATIVA 06 (se il guado del torrente Massera è praticabile)
Dal crinale è possibile, subito prima del Poggio S. Martino, scendere a destra per la strada bianca che porta ad un guado del torrente Massera ed alla SP del Lodano, dove si gira a sinistra ricongiungendosi alla SP per Sassetta subito oltre il ponte sul Massera.

Si procede in direzione Sassetta per circa 600 m oltre il ponte sul Massera fino ad incontrare a sinistra una strada sterrata che scende ad un ponticello sul torrente Lodano, che si attraversa proseguendo fino al Lago e alla Villa Sant’Anna, dove si incontra un punto informativo con mappa. Da qui si entra nel Parco forestale di Poggio Neri, in Comune di Sassetta, attraversato da numerosi sentieri ben segnalati (all’interno del Parco si trova anche il Museo del Bosco, esposizione a cielo aperto degli attrezzi dei mestieri del bosco e ricostruzione del mondo dei carbonai di Sassetta).

Si prende a destra il sentiero CAI 106 che sale alla località Quercialte (punto sosta-rifugio) e prosegue nel bosco fino alla località La Pieve (catena), dove si gira a sinistra prendendo la strada vicinale per Suvereto, che si segue fino al punto informativo con mappa Suvereto-Trekking.

Si imbocca il sentiero CAI 12 che, con alcuni ripidi tornanti a fondo sconnesso eventualmente superabili con bici a mano, sale al crinale di Poggio Agliai e raggiunge poi la frazione di Prata (in alternativa, se agibile, si può prendere il sentiero CAI 17 che raggiunge Prata risalendo la valle dei mulini, lungo il fosso Redigaffi). Incontrata la S.P., si svolta a sinistra superando il primo tornante e svoltando di nuovo a sinistra per il sentiero CAI 5 in direzione Poggio Belvedere. Raggiunto in località Case Ferrone il bivio del sentiero CAI 7, si tiene la destra proseguendo sul CAI 5, che sale ripido verso la località Belvedere (castello, albergo, trattoria).

Si scende dal Belvedere sulla strada asfaltata e si gira a sinistra al primo bivio, riprendendo il sentiero CAI 5 che si segue in discesa superando il podere La Ragna (bivio per il sentiero CAI 6 e panorama sulla val di Cornia e l’arcipelago toscano), fino ad entrare nel centro storico di Suvereto dalla porta nord delle mura “La Porticciola”, a fianco del cimitero.

Attraversato il centro storico si esce dalla porta sud e si procede diritti imboccando via Di Vittorio poi, ad un incrocio, viale della Libertà sulla destra. Al primo tornante si svolta a sinistra per località Vignacci, sentiero CAI 14.

Si procede diritti superando l’incrocio per località Pianacci, l’agriturismo La Fontanella, poi sempre diritti su sterrato per via delle Volpaiole fino ad incontrare via delle Piagge, asfaltata, che verso destra sale a Campiglia Marittima. Si gira invece a sinistra, poi ad un incrocio a T a destra per via Cafaggio (SP 21) e, ad una curva a gomito, ancora a sinistra per via Fonda sterrata, poi subito a destra per via del Casone ancora sterrata. Si procede diritti fino ad incontrare la SR 398.

Si procede sulla SR 398 per circa 1 km poi, ad un incrocio trafficato, si prende la strada bianca a destra (a fianco della casa vacanze Poggio Aprico) che sale ripida ad incontrare la SP 20 che collega Venturina a Campiglia. Si gira a sinistra in discesa e dopo circa 300 m si svolta a destra su una strada sterrata che si segue fino ad incrociare via del Bottaccio, asfaltata. Si prende a destra ed in breve si raggiungono le Terme Etrusche di Venturina, proseguendo sulla via Bottaccio all’interno della zona termale, chiusa alle auto ma aperta a pedoni e ciclisti.

All’incrocio con via dei Mulini si gira a destra, poi subito ancora a destra per via del Parco Termale; tenendo sempre la destra, si procede lungo via del Parco Termale fino a terminare sulla S.P.39-Aurelia Nord. Si attraversa la S.P. Aurelia (attenzione al traffico) e si prende di fronte la via delle Caldanelle che, superando con un viadotto l’autostrada e la ferrovia, porta al Golfo di Baratti.

Poco più di 1 km prima che la strada delle Caldanelle termini incontrando la SP della Principessa, all’altezza del villaggio turistico “Poggio dell’Agnello Country & Beach”, si prende lo sterrato a sinistra che raggiunge il villaggio turistico; aggirandone la recinzione si giunge alla località Stazione di Populonia, da dove per viale Etruria (di fronte alla stazione ferroviaria) si arriva sulla SP della Principessa. Girando a destra, percorsi circa 200 m si incontra a sinistra una sterrata per Località Poggio Piovanello, riservata a pedoni, biciclette e residenti.

Si imbocca la sterrata e la si segue, prima in leggera salita, poi sempre dritti in discesa verso il mare, fino ad incontrare il lungomare a fianco del parcheggio del Parco Archeologico di Baratti.

Per la salita a Populonia si procede verso sinistra seguendo la strada asfaltata.

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da vedere

  1. Canneto  
      
  2. Soffioni boraciferi – centrale elettrica  

  3. Parco Forestale di Poggio Neri

  4. Suvereto

  5. Campiglia Marittima – Parco Archeominerario di San Silvestro – Terme di Venturina

  6. Baratti

  7. Populonia

 

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1. Canneto
Il borgo di Canneto è una frazione di Monteverdi Marittimo, che si trova tra la Val di Cornia e la Val di Cecina, circondato da boschi e macchia mediterranea. L'abitato, che deve la sua origine (come Monteverdi) alla fondazione dell'abbazia del Monastero di San Pietro in Palazzuolo, possiede ancora un'antica cinta muraria medievale di forma ellittica, con all'interno numerose case-torri; le vie racchiuse nella cinta muraria sono tutte intitolate ai re d'Italia.

2. Soffioni boraciferi - centrale elettrica
I soffioni boraciferi sono emissioni violente di vapore acqueo ad alta pressione e temperatura, che fuoriescono da spaccature del suolo o perforazioni artificiali. La loro natura è legata al vulcanesimo. L’area delle Colline Metallifere a sud di Volterra (in particolare zona di Larderello e valle del Diavolo) è ricca di imponenti manifestazioni naturali, fumarole, lagoni, geyser; sono presenti anche centrali elettriche per lo sfruttamento dell’energia geotermica.

3. Parco forestale di Poggio Neri
Il Parco Forestale di Poggio Neri è ricompreso all’interno del Patrimonio Agricolo Forestale Regionale di Sassetta, tra le valli del Lodano e della Massera ed è attraversato da 37 km di sentieri escursionistici (pedonali e Mtb), tra splendidi esemplari di castagni, lecci e querce. Nel Parco è stato realizzato il Museo del Bosco, un percorso tematico in cui viene raccontata la vita quotidiana dei raccoglitori di castagne e dei carbonai.

4. Suvereto
Suvereto, in provincia di Livorno, è uno dei comuni della Val di Cornia, sede di importanti aziende vinicole (qui si produce il DOC Val di Cornia Suvereto). Fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia. La frazione di Prata è nota per essere la zona d'origine e di produzione del Lazzero di Prata, una pregiata tipologia d'olivo che prende il nome dalla località.
Il toponimo è attestato per la prima volta nel 973 e deriva dal latino suber, sughero, per cui Suvereto è il "bosco di sugheri".
Nel comune di Suvereto è il Parco Naturale di Montioni, facente parte del sistema dei Parchi della val di Cornia, un parco caratterizzato da una ricca fauna, rari esempi di flora mediterranea e importanti monumenti di epoca napoleonica.
Il territorio del Parco è anche caratterizzato dalla presenza di resti di insediamenti protostorici, etruschi e romani, a cui si sovrappongono edifici medioevali, come la Pievaccia, i ruderi del Castello di Montioni Vecchio, le Terme di Montioni.

5. Campiglia Marittima – Parco Archeominerario di San Silvestro - Terme di Venturina
Il Parco Archeominerario di San Silvestro nato in seguito alle campagne di scavo del castello di Rocca San Silvestro, è un’area naturale protetta di interesse locale della Toscana istituita nel 1995 e fa parte dei parchi della Val di Cornia. Situato alle spalle di Campiglia Marittima e del promontorio di Piombino, il parco si estende su un’area di circa 450 ettari. I percorsi di visita si snodano lungo sentieri di interesse storico, archeologico e naturalistico, tra gallerie minerarie ed il borgo medioevale di minatori e fonditori.
Nella frazione di Venturina Terme, risale al 1883 la costruzione del primo moderno stabilimento delle terme dette “di Caldana". Sembra che i primi a sfruttare gli effetti terapeutici delle acque di Caldana siano stati gli etruschi. Probabilmente le sorgenti alimentarono le antiche Aquae Populoniae (toponimo di epoca romana). Nel Medioevo le acque termali continuarono ad essere utilizzate, sebbene le strutture avessero perso l'antica efficienza.
Caratteristico è il “Calidario”, sviluppato attorno alle sorgenti che formano un laghetto naturale, un tempo denominato Bottaccio, suggestiva piscina d'acqua calda che in passato forniva energia per i macchinari di una ferriera e, in seguito, per quelli di una cartiera.

6. Baratti
Baratti è una frazione del comune di Piombino. Il golfo di Baratti è un piccolo scorcio di natura (quasi) incontaminata che si insinua tra il Mar Tirreno e il Mar Ligure, tra il promontorio di Populonia a sud e la località Torraccia a nord.
Come Populonia, anche Baratti ha origini etrusche; nella località si trovano diversi tumuli sepolcrali.
L'attività principale nel periodo etrusco e successivamente romano fu quello di scalo portuale nei confronti di Populonia, principalmente per i minerali di ferro provenienti dalla vicina Isola d'Elba e per i prodotti metallici finiti. Il cumulo di detriti della lavorazione del ferro ricoprì completamente la zona di Baratti prospiciente il mare, permettendo di conservare il patrimonio archeologico fino agli ultimi anni del XIX secolo, quando le prime ricerche archeologiche permisero la scoperta dell'imponente patrimonio, ora conservato al Museo archeologico del territorio di Populonia a Piombino.

7. Populonia
Populonia fu un antico insediamento etrusco, di nome Fufluna (da Fufluns, dio etrusco del vino e dell'ebbrezza) o Pupluna, l'unica città etrusca sorta lungo la costa tirrenica. Era una delle dodici città della Dodecapoli etrusca, le città-stato principali che facevano parte dell'Etruria.
L'acropoli della città storica corrisponde agli odierni Poggio del Castello e Poggio del Telegrafo, posti all'estremità sud-occidentale del Golfo di Baratti. Già in epoca arcaica, probabilmente, l'abitato si estese anche alle alture limitrofe e all'area del golfo, dove, oltre alle principali necropoli della città, era localizzato anche il quartiere industriale. Insieme a Volterra fu infatti uno dei centri di maggiore attività mineraria e dell'industria metallurgica degli Etruschi.
Presso l'attuale abitato sono visibili i resti della città antica, con le mura etrusche e i resti di edifici di epoca romana.
Alcune delle necropoli cittadine delle diverse fasi storiche sono visitabili nel Parco Archeologico di Baratti e Populonia, insieme ai resti del quartiere industriale presso il porto.
Nel borgo medioevale è visitabile la privata Collezione Gasparri, che conserva reperti provenienti dall'area della città e dai ritrovamenti sottomarini nel tratto di mare antistante, mentre nel centro storico di Piombino ha sede il Museo archeologico del territorio di Populonia.

 

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