2a tappa – Ferrara-Bologna

Si esce dalla cinta muraria di Ferrara verso sud attraverso la Porta Paola percorrendo verso sinistra la ciclabile ai piedi delle mura, fino ad attraversare il Po di Volano sul ponte ciclo-pedonale di via del Melograno. Alla successiva rotonda si svolta a sinistra per via Fabbri, che costeggia a distanza sulla sponda destra il Po Morto di Primaro, seguendo la ciclabile Ferrara-Argenta.

Si procede diritti lungo via Fabbri, via Bassa, poi SP 22, mantenendosi sempre a destra del Primaro ed attraversando le frazioni di Torre Fossa, Fossanova San Biagio e S. Egidio. Circa 1,5 km dopo S. Egidio si lascia la SP 22 per prendere leggermente a sinistra la via Rocca, che prosegue lungo la sponda del Primaro, fino a Marrara.

Giunti ad un incrocio nel centro della frazione di Marrara, si lascia sulla sinistra il ponte sul Po Morto di Primaro di via Vallina per svoltare a destra in direzione di Spinazzino sulla via Cembalina, che fiancheggia l’omonimo canale.

Si segue la Cembalina per circa 9,0 km fino ad incontrare la via Imperiale-SP 25, in località Passo Segni, dove si svolta a sinistra per girare, dopo circa 1,70 km, a destra lungo la via Penne, che porta ad attraversare su un ponte di ferro il Fiume Reno.

Si prosegue oltre il ponte su via Penne, poi a destra su via Savena Abbandonato, ai piedi dell’argine dell’omonimo corso d’acqua, fino ad incontrare a sinistra via Cavalle, dove si svolta. Lasciato a sinistra l’agriturismo Il Raccolto (ristoro), si raggiunge la frazione di San Gabriele, incrociando via Savena Vecchia e prendendo a destra la direzione Baricella.

Appena entrati nel centro abitato, si svolta a sinistra per via Europa, che si segue fino ad incontrare al termine via Bianchetta, dove si gira a sinistra. Si procede su via Bianchetta fino all’incrocio con via Cantalupo, che si imbocca svoltando a destra, procedendo poi diritti fino ad incontrare via S. Donato.

Svoltando a destra su San Donato, dopo circa 500 metri, a San Martino in Soverzano, si incontra sulla sinistra il Castello dei Manzoli, circondato dal fossato. Superato il ponte sul Canale Emiliano-Romagnolo, in località Maddalena di Cozzano si lascia la via San Donato per seguire a sinistra la via Marana.

Si procede sempre diritti su questa strada fino ad una biforcazione, dove si lascia sulla destra la via Marana per imboccare invece a sinistra via della Pieve, entrando poco oltre nella frazione di Marano, già in comune di Castenaso. All’uscita dell’abitato si incontra via Marano e si gira a sinistra, svoltando poi a destra dopo circa 300 metri su via Cà dell’Orbo, che porta diretta a Villanova di Castenaso, ad incrociare la SP 253-via Tosarelli.

Si svolta a destra e si gira attorno alla successiva rotonda per imboccare via Villanova ed entrare nell’area del Centro sociale e ricreativo dove ha sede il MUV (MUseo della civiltà Villanoviana).

VARIANTE PER LE VILLE DI BAGNAROLA DI BUDRIO
Allungando il percorso della tappa di circa 5 km è possibile seguire una variante che porta a visitare le numerose ville seicentesche in località Bagnarola di Budrio (la piccola Versailles del bolognese).
Qualche km dopo San Martino in Soverzano, poco prima del ponte sul C.E.R., all’incrocio con via Luzzo-Due Madonne, si svolta a destra e al primo gruppo di case a sinistra per via Olmi Club, non asfaltata. Si prosegue diritti per circa 3 km superando un ponte sul CER, l’incrocio di via San Zenone, il sottopasso della provinciale e raggiungendo la località Bagnarola di Budrio (a sinistra il Palazzo Ranuzzi Cospi - Accademia dei Notturni). Poco oltre si incrocia via Bagnarola e si svolta a sinistra sulla ciclabile (andando invece diritti per m 200 si può vedere il Palazzo Bentivogli Odorici) che dopo una curva a destra porta al viale di accesso a Villa Malvezzi Campeggi.
Continuando su via Bagnarola, si svolta poco oltre a destra per via Bagnarese e si procede su questa strada per circa 4,5 km fino ad incontrare sulla sinistra un cartello indicatore marrone del “Parco Fluviale” dell’Idice (via Pedagna Sinistra, non asfaltata). Dirigendosi al Parco fluviale, dopo circa m 400 si attraversa la passerella sull’Idice; poco oltre si incontra via Fiesso e si svolta a destra imboccando la pista ciclabile che porta ad un altro ponte ciclo-pedonale, ormai nel centro abitato di Castenaso. Attraversata la passerella e superato il campo sportivo, si gira a sinistra per via Marconi, poi ancora a sinistra su piazza Giuseppe Zapelloni (area pedonale e ciclabile). Subito prima del ponte stradale sull’Idice, un passaggio pedonale consente di attraversare la trafficata via Publio Scipione Nasica per imboccare via Sentiero Idice, che scendendo sulla destra porta ad un parco pubblico. Si attraversa il parco e si risale la rampa del parcheggio a fianco della chiesa parrocchiale; girando subito a sinistra per via F.lli Cervi, poi a destra per via Ponte Ferrovia e ancora subito a sinistra per via Romitino. Scavalcato il ponte sulla ferrovia e la SS San Vitale, alla rotonda si va diritti seguendo sempre via Romitino fino ad incrociare via Bovi. Qui si svolta a sinistra, poi a destra per via Fiumana Sinistra fino a raggiungere il viale di accesso alla Villa Gozzadini, lo scopritore delle necropoli villanoviane a metà Ottocento. Poco il viale della Villa si raggiunge la rotonda sulla SP 253, di fronte al MUV di Villanova.

Si lascia il MUV seguendo il percorso ciclo-pedonale che, attraversando i giardini pubblici, si dirige a sud verso il Centro commerciale Nova; si costeggia il complesso del Centro commerciale e dei vicini Hotel, fino alla rotonda di via Marescotti, dove si imbocca la pista ciclabile che, fiancheggiando strade a scorrimento veloce, porta ad imboccare gli Stradelli Guelfi in direzione del centro di Bologna.

Seguendo costantemente percorsi ciclo-pedonali urbani, si sottopassa la tangenziale, si costeggia viale Lenin e si entra nel giardino Antonio Pini del quartiere Fossolo, immettendosi nella ciclabile che, attraverso via Vetulonia, via Fossolo, via Pizzardi e l’area del Policlinico S. Orsola, porta su viale Ercolani e al centro storico (tratto della ciclabile Bologna-San Lazzaro).

Si prende sullo spartitraffico in mezzo al viale la tangenziale delle biciclette verso destra, fino alla vicina porta San Vitale, dove, sempre seguendo il percorso ciclabile segnalato, si svolta a sinistra per entrare nel centro storico, procedere su via San Vitale e raggiungere prima Piazza di Porta Ravegnana (Due Torri), poi, per via Rizzoli, Piazza Maggiore.

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da vedere

  1. Ferrara – Museo Archeologico Nazionale

  2. Baricella - Ponte sul Reno di Passo Segni 

  3. San Martino in Soverzano – Castello dei Manzoli 
  1. Villanova di Castenaso

  2. Bologna

  3. Bagnarola di Budrio (variante delle Ville)

 

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1. Ferrara – Museo Archeologico Nazionale
Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, ospitato presso palazzo Costabili, conserva diversi manufatti provenienti dagli scavi della città etrusca di Spina, con un percorso espositivo che segue un criterio cronologico. Tra i pezzi più pregiati i corredi da simposio e la straordinaria collezione di ceramiche attiche, con pitture che rappresentano scene mitologiche, prodotte da importanti artisti ateniesi dell'epoca, a testimonianza della diffusione dell'arte greca in ambito etrusco.

2. Baricella - Ponte sul Reno di Passo Segni
Il ponte Bajley su cui si attraversa il fiume Reno nei pressi della località Passo Segni è il più lungo esistente in Italia ancora in funzione dalla fine della seconda guerra mondiale. Anticamente la località, da cui passava il confine tra lo Stato Pontificio ed il Ducato di Ferrara, si chiamava PASSO DEI CONTI DI SEGNI, dalla famiglia senatoria Segni cui apparteneva in gran parte il territorio.
La frazione di Passo Segni, pur essendo "al di là del Reno" e prossima a Ferrara, appartiene al Comune di Baricella, Città metropolitana di Bologna. Questo a seguito delle deviazioni del corso del fiume avvenute in passato, in particolare nel secolo XVIII, quando il Reno venne artificialmente convogliato nell’alveo dell’antico Po di Primaro attraverso la costruzione del Cavo Benedettino (dal nome del papa Benedetto XIV, il cardinale bolognese Prospero Lambertini).

3. San Martino in Soverzano – Castello dei Manzoli
Il Castello di San Martino in Soverzano, o castello dei Manzoli, situato nel comune di Minerbio, è una splendida costruzione medioevale dotata di quattro torri angolari e di un mastio e circondata da un fossato, che può essere superato attraverso due ponti levatoi. Il castello sorse nell'anno 1411 per volere del cavaliere bolognese Bartolomeo Manzoli, sui resti di un'antichissima torre di difesa del Duecento, chiamata Torre degli Ariosti, situata al limitare di una palude. Alla fine del XIX secolo fu oggetto di un restauro stilistico ad opera di Alfonso Rubbiani. Attorno al castello si sviluppò a partire dal XV secolo un piccolo borgo di artigiani e mercanti di bestiame in cui si teneva, fin dal 1584, un'importante fiera annuale, tradizione ripresa negli anni recenti.

4. Villanova di Castenaso
Villanova di Castenaso è celebre per la necropoli dell'Età del ferro, primo ritrovamento della civiltà villanoviana da cui derivano gli Etruschi. Nella frazione sorge Villa Gozzadini, eretta dall'omonima famiglia nel XVI secolo, nota per essere stata centro degli scavi del conte archeologo Giovanni Gozzadini (1810-1887), che nel 1853 portò alla luce vasti sepolcreti.
Il MUV - Museo della civiltà Villanoviana e Centro di documentazione della civiltà villanoviana - è ospitato nell'ex fienile del complesso rurale di Casa Sant'Anna a Villanova di Castenaso e sorge proprio nel luogo dove il conte bolognese scoprì e identificò le tracce della fase più antica della civiltà etrusca, sviluppatasi tra gli inizi del I millennio a.C. (Età del Ferro) e gli ultimi decenni dell'VIII secolo a.C., sino ad allora sconosciuta in Italia, a cui lo stesso Gozzadini decise di dare il nome di "Villanoviana". Il MUV espone importanti reperti provenienti da scavi rinvenuti a Marano di Castenaso; tra questi i corredi funebri di numerose tombe, sicuramente di aristocratici, vista la particolare ricchezza dei manufatti e la presenza di molti guerrieri.
Reperti provenienti da Villanova di Castenaso sono conservati anche nei seguenti tre musei:

5. Bologna
Bologna è un comune di 389.261 abitanti, capoluogo della città metropolitana omonima e della regione Emilia-Romagna. Antica città universitaria è nota per le sue torri e i suoi lunghi portici e possiede un ben conservato centro storico, fra i più estesi in Italia. I primi insediamenti urbani risalgono al I° millennio a.C.; la città divenne un importante centro con gli Etruschi (Felsina) e i Celti (Bononia), poi in epoca romana e nel Medioevo, come libero comune. A partire dal Cinquecento fu capitale settentrionale dello Stato Pontificio.
La Bologna odierna  è un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie del nord Italia, al centro di un territorio in cui risiedono importanti industrie meccaniche, elettroniche e alimentari; è sede di istituzioni culturali, economiche e politiche e di uno dei più avanzati quartieri fieristici d'Europa. Nel 2000 è stata capitale europea della cultura e dal 2006 è "città della musica" dell’UNESCO.

6. Bagnarola di Budrio
Bagnarola è una frazione del Comune di Budrio che deve il suo nome alla ricchezza di specchi d'acqua presenti in passato, che spesso creavano zone paludose (anticamente era denominata Balnearola). La località ha origine molto antica, abitata da popolazioni etrusche, celtiche e romane.
I terreni, una volta bonificati e divenuti floridissimi, furono scelti nei secoli XVI-XVIII da alcune famiglie dell'aristocrazia bolognese per innalzare superbe residenze di campagna, tanto che l'intera zona ebbe il titolo di “Versailles del Bolognese”.
Gli edifici più importanti sono Palazzo Bentivoglio-Odorici, Palazzo Ranuzzi-Cospi, Villa Malvezzi (Aurelia), nota come “palazzo Vecchio”. Ma la costruzione più imponente è il complesso neoclassico dei Malvezzi detto il Floriano, del 1737.

 

Ciclocai -  Club Alpino Italiano - C.A.I Sezione di Bologna "Mario Fantin"

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