Da Portomaggiore verso Spina

seguendo le tracce degli Etruschi (e non solo...) - CicloCAI Bologna, 6 aprile 2019

 

La ciclovia "Sulle tracce degli Etruschi" parte dalle sponde del mare Adriatico, nel luogo in cui sorgeva uno dei maggiori centri dell’Etruria padana, l’antico porto di Spina, affacciato su quello che era allora il ramo principale del Po (chiamato appunto Po di Spinate) via navigabile verso l’interno. La città fiorì a partire dal 540 a.C. come centro commerciale e cerniera tra mondo etrusco e mondo greco, grazie ai collegamenti marittimi con l’Ellade, ma anche con il centro Europa e il Baltico (quasi fosse un antico "corridoio adriatico", termine tornato ai giorni nostri al centro degli interessi dell'Unione Europea).

Appena pochi secoli dopo, tuttavia, di questo florido emporio marittimo descritto dagli autori greci e romani sembrava perduta ogni traccia.

Finché nel 1922, in modo del tutto casuale, durante le opere di bonifica nelle valli di Comacchio, comparvero terrecotte e bronzi greci che diedero il via ad approfondite ricerche archeologiche; negli anni 1953-1956, la bonifica di Valle Pega portò alla scoperta dell'area meridionale della necropoli, mentre nel 1957 fu individuato nella Valle del Mezzano il centro abitato principale.

Il luogo dell’antica Spina non è visitabile, d’altra parte tutti i reperti sono stati ormai prelevati ed esposti nei musei di Ferrara e Comacchio; periodicamente nella zona si svolge ancora attività di scavo archeologico.

Vi è però ad Ostellato, nel cuore della Bonifica, il Museo del Territorio, che racconta la storia dell'Universo, della Terra e l'evoluzione del delta padano in rapporto con i suoi abitanti, dedicando un’attenzione speciale proprio al periodo etrusco ed a Spina. Ostellato rappresenta così una interessante meta per conoscere meglio questa antica città con una facile gita giornaliera da Bologna, grazie anche alla ferrovia regionale per Portomaggiore.

La ciclo-escursione è stata programmata nel calendario del Ciclo-CAI Bologna per sabato 6 aprile 2019 ed ha avuto indubbiamente un significativo successo, con la partecipazione di 32 ciclo-escursionisti, la metà dei quali non soci CAI o non abituali frequentatori delle gite in bici, quasi equamente divisi tra coloro che hanno scelto il treno regionale e coloro che hanno raggiunto il punto di ritrovo a Portomaggiore con i propri mezzi.

Graditi ospiti anche un gruppo di ciclisti della FIAB di Castelmaggiore con il loro Presidente.

Dopo un rapido appello ed alcune informazioni sul percorso, poco dopo le dieci il gruppo si è avviato da Portomaggiore, lasciando ben presto l'asfalto per procedere in una lunga fila indiana su sterrate in ghiaia e tratturi inerbiti, prevalentemente seguendo argini di canali, attraverso le zone della bonifica del Mezzano in direzione di Argenta, per deviare poi verso nord sulla ciclabile "Bruno Traversari", bel percorso sterrato realizzato dalla Provincia di Ferrara alcuni anni fa, reso un po' difficoltoso in questa occasione dal fango provocato dalle piogge del giorno precedente.

Il gruppo ha attraversato un territorio caratterizzato dalla presenza di aree umide residue dell'opera di bonifica (in questa stagione fortunatamente prive di zanzare), fermandosi ad ammirare specchi d'acqua, in particolare l'Oasi di Porto-Trava, in cui erano presenti aironi, garzette ed altri uccelli tipici delle zone umide, raggiungendo poi Ostellato.

La cortesissima custode del Museo del Territorio, avvertita preventivamente che un gruppo di ciclisti così numeroso avrebbe impiegato non meno di due ore e mezza per raggiungere la località e non sarebbe riuscito quindi ad effettuare la visita entro l'orario di chiusura (normalmente fissato per le 13.00), si è resa disponibile a prolungare l'apertura per quasi mezz'ora, consentendoci di apprezzare pienamente la cura nell'allestimento di questo piccolo Museo.

Con un breve tragitto ci si è diretti verso le Anse Vallive di Ostellato per il pranzo al sacco nell'area verde attrezzata, potendo anche disporre dei servizi di ristoro offerti dall'Osteria delle Vallette.

La via del rientro a Portomaggiore ha seguito un tratto della ciclovia "Sulle tracce degli Etruschi", coincidente in parte con la ciclabile prevalentemente asfaltata Ostellato-Ferrara, sulla direttrice di quello che era il tracciato dell’antico Po di Spinate (o fiume Eridano), la via navigabile da Spina verso l'interno dell'Etruria, un allineamento ricco di siti in cui sono state rinvenute tracce della civiltà etrusca e romana. Sono stati toccati luoghi di interesse storico che hanno meritato una breve sosta: l'antica Pieve romanica di San Vito e la Delizia Estense del Verginese.

Qui, in particolare, molto incuriositi dai gossip su Lucrezia Borgia, Alfonso d'Este e la sua amante Laura Dianti (che alla fine Alfonso sposò), alla quale il Verginese era stato donato ed il cui fantasma si dice vaghi ancora nel palazzo, alcuni ciclisti giunti con auto propria si sono congedati per effettuare la visita guidata completa dell'interno della villa.

Il resto del gruppo si è limitato agli esterni e ad attraversare il "brolo", giardino rinascimentale di recente ristrutturato, per poter rientrare a Portomaggiore in perfetto orario e salire sul treno delle 17.22, o per recuperare l'auto.

 

GIUSEPPE

 

 

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